Tra le novità del nuovo assetto comunicativo Acimga per il 2024 abbiamo predisposto un modello di brevi survey per interrogare la base associativa su tematiche congiunturali, ma anche economiche e commerciali, con il duplice obiettivo di monitorare gli andamenti delle aziende e di raccogliere informazioni utili ad una discussione efficace con i principali interlocutori istituzionali.

La prima survey ha riguardato il tema dei blocchi nel Canale di Suez, che stanno avendo un impatto rilevante nell’intero comparto manifatturiero.

Mentre il sondaggio è ancora in corso (fino a venerdì 2 febbraio è possibile RISPONDERE ALLA SURVEY QUI >>) diamo qualche anteprima su quanto dichiarato dal panel soci che ha già risposto.

Il 72% dichiara che l’impatto degli attacchi nel Mar Rosso e dei blocchi nel Canale di Suez sta generando problemi alla loro attività. Alla domanda su quale tipo di impatto sta creando, la polarizzazione delle risposte è verso un aumento dei costi (60%), mentre il 40% dichiara impatti nella carenza o ritardi di forniture.

Nel caso di ritardi di forniture si tratta nella maggior parte dei casi di beni finiti (ma qui gioca molto la tipologia di aziende rispondenti) e sicuramente i prodotti semilavorati per chi poi utilizza questi componenti per un assemblaggio finale in Italia.
Reindirizzare i trasporti sulle nuove rotte è la soluzione che i più vedono probabile o che stanno già implementando, mentre per chi ha risposto di avere impatto sui costi c’è una propensione (per il 70% di loro) a trasferire i costi ai clienti.

Da ultima, citata anche la possibilità di modificare la propria catena di fornitura, non citata da molti, ma indicativa di possibili anche nuovi equilibri geografici delle catene.