È prioritario che il Governo assicuri il sostegno con finanziamenti adeguati ai programmi di sviluppo previsti nel piano industria 4.0, sulla base di quanto evidenziato il presidente di Confindustria Carlo Bonomi durante l’Assemblea Generale. La richiesta arriva dalla Federazione Carta e Grafica, le cui aziende grazie proprio alle tecnologie 4.0 stanno guardando al futuro oltre le difficoltà determinate dall’emergenza Covid. Le imprese della filiera della carta e della stampa hanno svolto un lavoro determinante durante il lockdown, consentendo gli approvvigionamenti attraverso la fornitura di packaging per l’Industria alimentare, farmaceutica e per l’e-commerce, di carte sanitarie, anche riconvertendo gli impianti per la produzione di mascherine, garantendo l’informazione attraverso le imprese industriali e di stampa della filiera.

Durante l’emergenza, solo a titolo di esempio, oltre il 90 per cento dei produttori di macchine per la stampa, il packaging e il converting ha continuato a lavorare per garantire l’assistenza ai settori primari del paese. Questo anche grazie all’azione di lobbying svolta da Acimga e dalla Federazione Carta e Grafica sui codici Ateco.

Proprio il piano industria 4.0, da tre anni a questa parte, ha permesso di avviare l’upgrade tecnologico che ha innescato, oltre all’evoluzione dei processi produttivi, la ripresa degli investimenti in macchine. Il consumo apparente di macchinari per la stampa, il packaging e il converting (ovvero la produzione italiana venduta sul mercato interno sommata all’importazione dall’estero) è aumentato nel 2018 del 4% e nel 2019 del 4,5%. Le vendite dei produttori italiani sul mercato interno sono salite dell’1,6% nel 2018 e hanno visto un balzo del 10,9% nel 2019.

La Federazione Carta e Grafica ha realizzato un progetto di filiera su Industria 4.0 per accompagnare le imprese della filiera al nuovo paradigma tecnologico. Progetto, realizzato in partnership con SDA Bocconi, che adesso è entrato nella fase 3 con la consulenza personalizzata in azienda, dopo la formazione in aula e la pubblicazione dello studio “Industry 4.0: istruzione per l’uso”.

Tutto ciò ha messo in moto quel processo di rinnovamento e di crescita che oggi chiediamo venga adeguatamente considerato da parte del Governo, soprattutto tenendo conto delle linee indicate dal presidente della commissione europea Ursula von der Leyen sulla destinazione dei fondi Next generation EU, comunemente definito Recovery Fund, ai processi di digitalizzazione, a cui saranno devoluti il 20% delle risorse.