Imballaggi flessibili, sempre in evoluzione

Di grande interesse il programma di eventi collaterali, fin dalla prima giornata. Gli Intensive Seminars, all’Agorà Bodoni (Pad. 20) hanno offerto panoramiche di grande interesse su alcune specifiche tematiche. Segnaliamo l’incontro del Giflex, che ha fatto il punto sugli olii minerali e gli imballaggi per alimenti, tematiche di grande attualità e in evoluzione per gli imballaggi flessibili. Ha aperto i lavori Michele Guala, presidente del gruppo che riunisce i produttori imballaggi flessibili, proseguiti con il contributo dei Laboratori

CSI a cura di Neotron e  Mérieux NutriSciences Italia, e con gli approfondimenti analitici curati dal coordinatore del Comitato Tecnico Giflex Andrea Cassinari,

   

Tirature più brevi, formati più grandi

 Il mercato, i nuovi mercati, i nuovi settori è il focus dell’incontro condotto, sempre nell’ambito degli Intensive Seminars, da Bob Leahey, Associate Director Keypoint Intelligence. Leahey ha presentato gli scenari, condizionati dal marketing diretto via email e tramite attivazione di canali social, i riflessi sul printing dell’e-commerce con le modifiche conseguenti delle abitudini e dei sistemi distributivi, l’impiego sempre più articolato dei grandi formati, con la tendenza delle agenzie a dotarsi in proprio di sistemi per la stampa per fronteggiare le esigenze in tempi ridotti. Un panorama in cui la stampa tradizionale ed editoriale si caratterizza per le tirature sempre più ridotte e personalizzate.

 

Digitali entro 10 anni, o siete fuori mercato

Dal libro che nasce in un blog capitolo per capitolo ed evolve verso la stampa attraverso un percorso condiviso con i lettori, alle case histories più avanzate in cui emerge, come denominatore comune, il paradigma della vera innovazione. “Se entro 10 anni un’azienda non diventa digitale, quell’azienda va fuori dal mercato”: non ha usato mezzi termini nel primo dei “Future of…”, dedicato al printing business, Alberto Mattiello, autore di Mind The Change e Marketing Thinking, docente di Innovazione Digitale all’Università Bocconi e alla guida del Future Thinking Project – J. Walter Thompson a Miami, negli USA. Ma attenzione: verso il digitale bisogna correre a testa alta, guardando prima alle esigenze dei consumatori (perché è lì che sono orientati gli sviluppi della tecnologia) prima che agli strumenti di innovazione. Dal 5G, al quantum computing (che nelle dimensioni di un pacchetti di sigarette racchiude un processore superiore al più potente supercomputer oggi esistente, che è in Cina), dall’AI (l’intelligenza artificiale, il software capace di imparare a eseguire compiti) al “reverse engineering of innovation”, un’ora di prospettive, sintetizzate nel claim finale di Mattiello, “rubato” alla scritta letta sulla t-shirt di una studentessa della Bocconi: “Non guardare dietro, il futuro è avanti”.