I numeri di K: ecco i primi dati
3285 espositori (nel 2013 erano 3220), 173.966 mq netti occupati (tutti i 19 padiglioni della fiera), 230mila visitatori ( 218mila nel 2013 ) di cui il 70% stranieriprovenienti da 160 Paesi. Con questi numeri, K si conferma la fiera delle materie plastiche più grande del mondo e, soprattutto, archivia l’edizione 2016 con una promozione a pieni votida parte degli espositori. Che, almeno nel segmento delprinting e converting non era del tutto scontata vista la contiguità con DRUPA (31 maggio-10 giugno 2016).
E invece no. Nonostante i prodotti in mostra fossero, grossomodo, gli stessi, senza grandi novità assolute (restando, ovviamente, nel nostro settore), gli espositori che abbiamo contattato nel corso della manifestazione – moltissimi gli italiani, fra cui una nutrita compagine di Associati ACIMGA – hanno testimoniato la vivace affluenza di un visitoratori internazionale interessato e interessante, fin dal primo giorno di fiera. Orientato all’acquisto, come documentano i contratti firmati nel corso della manifestazione.
Da dove arrivano i visitatori
In Asia ormai si svolgono molte fiere B2B di primaria importanza e grandezza, prospettando una “spartizione” del mercato fieristico fra l’est e l’ovest del mondo. In realtà, almeno per ora, non è accaduto. Sarà l’onda lunga della fama mondiale conquistata da K nel corso del tempo, sarà l’interesse che ancora suscita la tecnologia occidentale, gli operatori continuano ad arrivare a Duesseldorf, e sempre più numerosi.
Il 40% degli stranieri giunge infatti a K da oltre oceano. Fra questi, il gruppo più numeroso – circa 30mila imprenditori e manager – proviene dall’Asia centrale e dell’est, con gli indiani in testa seguiti da un numero crescente di cinesi, sudcoreani e iraniani. Molti si sono spostati dai paesi più remoti: Bangladesh, Costa Rica, Etiopia, Costa d’Avorio, Giamaica, Oman, Madagascar, Mauritius, Surinamee Togo, documentano le statistiche ufficiali. E un numero equivalente (6%) da Usa e Canada.
Restando in Europa, gli italiani sono, come sempre, i più numerosi con 10mila presenze, tallonati dagli olandesi (9500) e seguiti da Francia (circa 6.700), Belgio (6.300), Spagna e Polonia con 5.000 presenze ciascuna. In sensibile aumento, inoltre, l’interesse espresso da Turchia, Ungheria e Grecia.
Chi sono e cosa cercano
In tutti i casi, sottolineano gli organizzatori, si tratta di operatori fortemente orientati all’acquisto e dotati di potere decisionale, che preparano la visita a K per mesi e aspettano la fiera non per decidere il tipo di investimento ma quale fra i prodotti in mostra scegliere. A quanto pare, infatti, molti dei contratti firmati durante la manifestazione non concludono una trattativa avviata in precedenza ma siglano ordini stilati lì per lì, preso atto delle novità e dei trend tecnologici “scoperti” durante la visita.
Energia, materiali ed efficienza energetica sono stati temi dominanti di questa K, dove visitatori e auditori delle conferenze hanno testimoniato la fame di novità riguardanti le materie prime, le tecnologie di riciclo, le nuove aree applicative di additivi ed eco plastiche. Quanto ai macchinari – la merceologia più rappresentata in fiera, con 1900 espositori – il pubblico ha espresso la chiara esigenza di soluzioni flessibili, veloci e “smart” e il vivissimo interesse per l’Industry 4.0.
Circa due terzi dei visitatori ha segnalato quest’area come la prima nella classifica dei molteplici interessi che hanno motivato il viaggio, mentre il 46% era interessato anzitutto alle materie prime e ausiliarie, e il 25% a semilavorati e componenti tecnici di plastica e gomma. Tutte le industrie utilizzatrici erano rappresentate – dalle costruzioni all’automotive, dal packaging al medicale, elettrico, agricoltura… – e se il grado di soddisfazione, pressoché unanime, è garanzia di fedeltà, fra 4 anni le ritroveremo a Duesseldorf: la prossima edizione di K durerà ancora 8 giorni e si svolgerà dal 16 al 23 ottobre 2019.