Il Centro Studi di Federazione Carta e Grafica ha rilasciato la Nota del mese di ottobre, che esamina i principali risultati al momento disponibili per il 2023 (consuntivi primo semestre e tendenze terzo e quarto trimestre).

Nel primo semestre 2023 tutti i valori del complesso dei 4 settori appartenenti alla Federazione Carta e Grafica (macchine per la grafica e la cartotecnica, cartario, grafico e cartotecnico trasformatore), a seguito di un forte rallentamento nel secondo trimestre, presentano diminuzioni significative rispetto ai valori del primo semestre 2022, che però erano stati influenzati dal processo inflazionistico innescato dalla crisi energetica e delle materie prime. La diminuzione del fatturato nei primi 6 mesi 2023 è a due cifre (-11,4%), portandolo intorno ai 14 miliardi di euro, dai 15,8 miliardi di euro del primo semestre 2022, ed è determinata dalla riduzione sia delle vendite interne (-15,1%), sia dell’export (-5,4%). Calano in modo simile anche le importazioni (-6,3%), confermando il rallentamento del commercio con l’estero e ciò determina un discreto calo del saldo della bilancia commerciale (-3,3%), che rimane però ampiamente positivo. La diminuzione del fatturato del primo semestre 2023 accomuna, con intensità decisamente diverse, tutti settori della Federazione Carta e Grafica: è intensa per il settore cartario e per il settore grafico mentre è moderata per il settore delle macchine per la grafica e la cartotecnica e per il settore cartotecnico trasformatore.

Nel terzo (e quarto) trimestre 2023 lo scenario è influenzato dalla preoccupazione dalle imprese della Federazione per motivi molteplici, sia macroeconomici, sia geopolitici, vecchi e nuovi. Sul terzo trimestre 2023 le indicazioni delle aziende sono caratterizzate dal pessimismo o dalla stabilità rispetto alla precedente indagine, seppure con modulazioni diverse a livello di settori e di indicatori. Le indicazioni sono più pessimistiche nel settore cartario, dove il quadro previsivo subisce nuovi progressivi sensibili deterioramenti fra terzo e quarto trimestre 2023. Oltre al significativo rallentamento macroeconomico italiano e internazionale e alla persistente guerra in Ucraina, le aziende della Federazione, e le cartiere in particolare, sono preoccupati per diversi motivi. L’inflazione, innescata dai rincari delle materie prime, soprattutto energetiche, è ancora alta e stenta a rientrare, frenando i consumi, anche dei prodotti cartari. I tassi di interesse sono alti, per la politica di innalzamento della BCE di contrasto all’inflazione, rendendo il credito alle imprese sempre più oneroso e colpendo la liquidità dei clienti del settore. Pesa soprattutto sulle cartiere la perdita di competitività nei confronti dei competitor esteri, anche Ue, che operano con costi energetici meno onerosi. Gli impatti del conflitto in Medio Oriente su prezzi e rotte di approvvigionamento di gas ed energia destano ulteriore preoccupazione. Da ultimo gli alti costi di trasporto, per le quotazioni dei carburanti ancora elevate, deprimono persistentemente la domanda estera del comparto.

La Nota Integrale è disponibile qui.