Il printing cattura dati? L’importante è saperli usare
Gli scenari che la tecnologia e i dati aprono alla stampa trovano limite solo nella fantasia. E’ in atto un processo culturale che, per effetto del ruolo che vanno ad assumere i dati, determina la trasformazione dell’azienda di stampa in un’azienda di servizi. Condizione, al tempo stesso, ricca di opportunità, ma che presenta anche numerose insidie. Ne ha parlato oggi nel “The future of…” sul tema delle Printing Strategies, affidato a Carlo Alberto Carnevale Maffé, professore di Strategia d’impresa alla SDA Bocconi School of Management, a confronto con un guru della stampa del calibro di Ron Gilboa, Group Director in Keypoint Intelligence info-Trends.

Fra i rischi, quello di badare più alla sintesi che alla semantica. Anche se alla base ci sono i dati.

Siamo pronti a leggere i feedback? Siamo preparati ad agire in risposta a quelle indicazioni che il packaging è in grado di fornirci? Il discorso è quello di avere le abilità per essere soggetti attivi nella nuova dinamica della supply chain. Oggi più che i metri quadri di esposizione o i metri lineari di scaffale, sono importanti i terabyte di dati.

Interrogativi che trovano risposta nella crescita di consapevolezza da parte delle aziende, nel ruolo di sempre più marcata responsabilità da affidare alle nuove leve e nell’osservazione approfondita dei comportamenti, oltre che delle esigenze, dei consumatori. Un esempio per tutti? Il dato, citato da Carnevale Maffè, sui “selfie” messi in rete all’atto dell’unpackaging, lo spacchettamento, di oggetti “cult” come gli iPhone, per fare un esempio, che in alcuni casi di lancio di prodotto raggiungono quote impensabili, fino al 48% dei pezzi venduti

Etichette a valore aggiunto
L’etichetta, grazie alle tecnologie che sono ampiamente presentate in Print4All, è diventata smart. Non solo bella, capace di catturare il consumatore, ma anche intelligente, tale da far evolvere l’informazione sul prodotto in esperienza. Lo ha spiegato con chiarezza Nicola Perullo, professore associato di Estetica all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. L’ateneo del Cuneese (ha sede a Bra) ha puntato con decisione sulla valorizzazione dei talenti, interagendo con alcuni dei suoi partner strategici e grazie ad un progetto creato per promuovere l’innovazione nel settore del label packaging. Le etichette oggi – ha spiegato Perullo – sono un elemento di valore aggiunto importante per la comunicazione del prodotto e del brand attraverso il packaging. L’interazione fra la creatività e le scienze gastronomiche sono un ambito che presenta ampi margini di sviluppo