Le ultime settimane sono state caratterizzate da ulteriore confusione in merito a Transizione 5.0.
Anche attraverso Federmacchine e Federazione Carta e Grafica, Acimga ha chiesto e sollecitato azioni concrete in vista della Manovra di Bilancio.
Allineandoci con la posizione di Confindustria, crediamo nell’esigenza di assicurare la copertura finanziaria a tutte le imprese che hanno presentato domanda, e fare chiarezza su alcuni punti ancora irrisolti. Dopo una prima chiusura al 6 novembre senza preavviso, è stata annunciata la chiusura della piattaforma per la presentazione delle domande al 27 novembre, come modo per ottenere una fotografia precisa delle risorse necessarie al piano entro metà dicembre.
Confindustria chiede un’ulteriore estensione al 31 dicembre per non penalizzare le imprese, sottolineando l’importanza della continuità delle misure per gli anni 2026-2027 e la necessità di una comunicazione chiara sui documenti necessari per le future domande. Manca al momento una decisione finale, così come un piano d’azione concreto per gestire le imprese che hanno presentato domande sia per la 4.0 che per la 5.0, e che devono ora scegliere di quale usufruire, senza avere però una scadenza certa per la loro scelta.
Rimane inoltre irrisolta la classificazione degli investimenti a cavallo d’anno, cioè quelli prenotati nel 2024 ma effettuati nel 2025/26.
A metà novembre le richieste per la Transizione 5.0 ammontano a quasi 3,9 miliardi di euro, con un’esplosione delle prenotazioni da aprile (da 280 milioni ogni due mesi a 70-80 milioni al giorno da novembre). Il 91% delle risorse prenotate riguarda beni strumentali, mentre i fondi per la formazione sono rimasti inutilizzati.
Confindustria suggerisce infine di istituire un tavolo permanente di monitoraggio con le parti sociali e di accelerare la creazione di un cassetto unico degli incentivi.